In questo porto ove ho gettato l'àncora,
mi godo il mare e gli ultimi tramonti
dal mio balcone, come dalla prua
della nave ammiraglia,
alla quale ho donato
la mia vita e il mio cuore.

Assolverò a quest'ultimo comando,
così come ho servito il mio Paese:
con timore di Dio,
onore e ardimento.

E quando Tu verrai, Sorella Morte,
metterò l'uniforme di parata.
Poi, da vecchio ufficiale gentiluomo,
farò un profondo inchino,
ti bacerò la mano.

venerdì 27 novembre 2009

SANGUE AZZURRO


Una goccia di cielo mescolasti
al latte dell'infanzia.
Fu così, dolce madre?
Non fu una sirena a battezzarmi?
E testimoni, forse,
non furono i gabbiani?
Per chi suonò l'orchestra delle ostriche?
Per i granchi e le foche,
fratelli della spuma?
Non fu per questo che abitai per anni
a bordo di una casa galleggiante?
Mi sono confessato
tante volte con il mare
e tante volte ho pianto
sotto le stelle, a prua,
degustando il silenzio e l'alba chiara.
Ma i nemici mi presero.
Con una lama aprirono il mio petto
e, ruggendo, mi chiesero:
" Perchè hai sangue azzurro nelle vene? ?
" Stolti e tardi di cuore!.. "
il Signore rispose dalla nube:
" Quando la smetterete
di versare il mio sangue?
Non sapete che in ogni marinaio
c'è un poeta che canta? "

sabato 21 novembre 2009

ANIMA


 Come il vento dimori in questo corpo
mortale, come il vento ti fai brezza
che soffia a fior di pelle o uragano
che spezza le catene della Bestia
che sale su dal Mare.
Sei chiusa in un bocciolo, come un fiore,
oppure nel tuo nido, come un passero,
pura essenza di canto, come luna
da scambiarsi in un bacio,
sposa, sorella, amante,
madre di ogni travaglio della carne.

TERRA ROSSA

 La terra dei miei avi...
Un pò di Italia dentro una clessidra,
sulla mia scrivania, appena un'oncia
del lenzuolo di terra
che ricopre mia madre...
" Ha attraversato i mari! "
mi diceva mio padre.
E io che ho sangue e cuore di emigrante,
io che navigo e piango sulle rotte
delle morte chitarre,
di tutti i bastimenti
che toccano le Americhe,
io, romantico figlio della pampa,
verso sulle sue ossa, ancora calde,
questo resto di Italia che mi avanza.

I DELFINI

Con il vento che canta nelle vele,
anche oggi balliamo sulle onde
del mare della vita e i ricordi,
come i delfini seguono la nave -
l'allegra ciurma delle mie speranze.
Appaiono e scompaiono sui flutti.
Sopra gli abissi amari,
ci traducono il codice del mare,
le oscure sentenze della Luna
e l'ira di Nettuno.
A prua, fumando la sua vecchia pipa,
il capitano scruta l'orizzonte:
sogna ancora quel porto
ove ancorare il cuore.

LA CHIAMATA DEL MARE


Raccoglievo conchiglie sulla sabbia.
Il Mare mi chiamò: " Piccolo uomo!
Chi ama il Mare, ascolta la sua voce.
Dammi la mano, impara a camminare
sulla cresta dell'onda del mio canto,
come i figli dell'aria.
Basta filtrare sabbia!... "
" Non sono che un povero poeta, "
dissi, guardando il Mare.
E il Mare, nella gloria del tramonto,
riportò in superficie i suoi tesori.

L'ULTIMA BATTAGLIA


Basta. Non è più l'ora
di brindare alla luna
con un bicchiere vuoto.
Sera di astrali lontananze, prendimi!..
Versami il vino rosso del tramonto.
Ubriacami, o Madre, addormentami.
E, poi, fammi rivivere
in un raggio di sole,
proprio come una nuvola,
nelle braccia del vento.

Sera, dammi la pace del guerriero,
immolato nell'ultima battaglia.

IL MALE NECESSARIO


Come la donna che non sapeva amare,
eri una febbre insana, un'infezione
del sangue, eri un male necessario
al mio male di vivere.

Eri un corpo su cui naufragare,
scoglio su cui dirigere la prua,
in un mare infestato dagli squali.

Eri una poesia scritta all'Inferno,
col sangue di un pierrot innamorato,
nelle mani d un Angelo.

IL MIO AMORE



Nuvole, cos'è il vento?
Alberi, che cos'è la primavera?
Il mio amore è un dettato di stelle
in una magica notte orientale,

il mio amore è un filtro di luna
versato in un calice amaro.
E se i miei giorni cadono,
come pesci nel mare del Tempo,

il mio amore è un pescatore di perle,
le sue carezze odorano di mare.