In questo porto ove ho gettato l'àncora,
mi godo il mare e gli ultimi tramonti
dal mio balcone, come dalla prua
della nave ammiraglia,
alla quale ho donato
la mia vita e il mio cuore.

Assolverò a quest'ultimo comando,
così come ho servito il mio Paese:
con timore di Dio,
onore e ardimento.

E quando Tu verrai, Sorella Morte,
metterò l'uniforme di parata.
Poi, da vecchio ufficiale gentiluomo,
farò un profondo inchino,
ti bacerò la mano.

venerdì 27 novembre 2009

SANGUE AZZURRO


Una goccia di cielo mescolasti
al latte dell'infanzia.
Fu così, dolce madre?
Non fu una sirena a battezzarmi?
E testimoni, forse,
non furono i gabbiani?
Per chi suonò l'orchestra delle ostriche?
Per i granchi e le foche,
fratelli della spuma?
Non fu per questo che abitai per anni
a bordo di una casa galleggiante?
Mi sono confessato
tante volte con il mare
e tante volte ho pianto
sotto le stelle, a prua,
degustando il silenzio e l'alba chiara.
Ma i nemici mi presero.
Con una lama aprirono il mio petto
e, ruggendo, mi chiesero:
" Perchè hai sangue azzurro nelle vene? ?
" Stolti e tardi di cuore!.. "
il Signore rispose dalla nube:
" Quando la smetterete
di versare il mio sangue?
Non sapete che in ogni marinaio
c'è un poeta che canta? "

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